Inflazione, perché è così complicata?
Inflazione, tutti la temono, tanti ne parlano pochi ne comprendono le implicazioni più profonde. Un termine che si rispecchia nella vita di tutti
Inflazione, tutti la temono, tanti ne parlano pochi ne comprendono le implicazioni più profonde. Un termine che si rispecchia nella vita di tutti
L’S&P 500 ha registrato rialzi per due settimane consecutive: il 3,4% nella settimana del 22 luglio e il 4,1% in quella del 29 luglio. Negli stessi due periodi, il Nasdaq-100 è salito rispettivamente del 4,4% e del 5%. Alcuni potrebbero essere portati a pensare che questi dati indichino una ripresa del mercato.
In Europa, negli Stati Uniti e in molti mercati emergenti l’inflazione ha subito una forte accelerazione negli ultimi mesi. Le banche centrali hanno improvvisamente cambiato marcia e, di conseguenza, si profila un rallentamento economico.
Il nemico principale della Fed è l’inflazione e la Banca Centrale sta disperatamente cercando di evitare che le aspettative di un’inflazione sostenuta crescano sempre più.
L’invasione dell’Ucraina ha evidenziato la vulnerabilità dei Paesi europei che dipendono fortemente dall’energia importata dalla Russia, oltre ad aver stimolato un ripensamento della politica energetica statunitense, con l’amministrazione Biden ora più favorevole al gas naturale domestico.
Appare ormai scontato il rialzo dei tassi di 75 punti base alla prossima riunione della Federal Reserve che si terrà a fine mese. Powell riuscirà davvero a non far deragliare in recessione l’economia americana?
ata la resistenza dei prezzi della benzina e dei generi alimentari e il fatto che l’elevata inflazione continua ad essere un dato evidente, è difficile immaginare che le previsioni al ribasso si concretizzino.
Per la Federal Reserve, questi dati sull’inflazione equivalgono a un allarme rosso. L’inflazione core sembra ampiamente consolidata tra beni e servizi e, di conseguenza, abbiamo alzato le nostre previsioni per l’inflazione IPC core e ora prevediamo che chiuda il 2022 al 5,5%
Le valutazioni degli asset a lunga scadenza, ovviamente anche delle azioni, si sono sgonfiate. Questo ha colpito soprattutto i titoli growth con i PIL più elevati. In queste circostanze, le prospettive economiche si stanno deteriorando e il clima geopolitico è piuttosto preoccupante. La temuta stagflazione sembra essere arrivata!
Le banche centrali dei Paesi sviluppati dovranno inasprire le proprie politiche monetarie per contrastare il surriscaldamento dei mercati del lavoro e far sì che la domanda si adegui al ribasso ai prezzi delle materie prime, il cui aumento a causa dell’inflazione sarà duraturo.
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