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Nuovo taglio per la Fed, ma lo scenario potrebbe cambiare presto

L’azione della Bce è limitata: il taglio dei tassi di ieri da parte della Fed potrebbe essere l’ultimo per un certo periodo

Il sentiment nei confronti dell’economia globale sta iniziando a cambiare. Finora nel 2019, i mercati si sono focalizzati soprattutto sui timori legati a una possibile recessione e sulle politiche di allentamento delle banche centrali, che sono state di supporto per gli asset a scadenza più lunga, come i Titoli di Stato di alta qualità, i bond societari investment grade e le obbligazioni high yield con rating BB. Tuttavia, i timori nei confronti di una possibile recessione stanno iniziando a diminuire e, sebbene le banche centrali continueranno probabilmente con le politiche di easing, queste non potranno superare un certo limite. Il taglio dei tassi di ieri da parte della Fed potrebbe essere l’ultimo per un certo periodo. L’azione della Bce è limitata: potrebbe tagliare i tassi di altri 10 punti base, con preoccupazioni tuttavia per i possibili effetti collaterali sul sistema bancario. È quindi possibile che l’easing delle banche centrali lascerà presto il posto a un periodo in cui i tassi resteranno fermi.

Ci troviamo all’inizio di un periodo di cambiamenti. I recenti sviluppi positivi nel dialogo tra Stati Uniti e Cina hanno aumentato la fiducia, anche se persiste una certa cautela in questo ambito. Nonostante alcune organizzazioni internazionali stiano tagliando le loro stime per la crescita economica, il nostro team ha recentemente aumentato le previsioni per la crescita europea e statunitense nel 2020, sulla base delle condizioni finanziarie più accomodanti rispetto all’anno scorso. Ciò significa che il contesto per gli investimenti probabilmente cambierà.

Una delle manifestazioni più probabili di tale cambiamento sarà l’irripidirsi della curva dei rendimenti, all’aumentare delle previsioni per l’inflazione futura. Ciò probabilmente si tradurrà in performance peggiori per i bond con scadenza più lunga, come i Titoli di Stato di alta qualità. Le società investment grade nei Paesi stabili, che sono state molto affollate finché il sentiment ha indicato una certa cautela, potrebbero forse iniziare a sottoperformare rispetto ad altre asset class, via via che gli investitori tornano ad essere ottimisti.

Chi performerà bene al loro posto? Probabilmente gli asset che gli investitori hanno evitato nel corso dell’ultimo anno, compresi i bond high yield con rating B e CCC, che hanno sottoperformato rispetto ai BB quest’anno e che potrebbero tornare a sovraperformare rispetto alle obbligazioni di qualità più elevata, via via che gli investitori tornano ad investire in asset class più rischiose.

Anche i prestiti sembrano interessanti. Non hanno avuto performance estremamente negative quest’anno, ma hanno sottoperformato rispetto agli altri settori poiché non hanno una duration e quindi non hanno beneficiato del calo dei rendimenti. I prezzi dei prestiti probabilmente torneranno a crescere, via via che i mercati diventano più positivi sulla crescita e iniziano a chiedersi quando la Fed tornerà ad alzare i tassi.

Anche se l’inflazione è ferma in gran parte dei Paesi al momento, la disoccupazione è bassa e gli investimenti delle società sono stati deboli, quindi è possibile che l’inflazione tornerà a crescere. Se lo farà, è possibile che anche i TIPS (Treasury Inflation-Protected Securities) torneranno a crescere. Mi aspetterei anche un calo del dollaro Usa in questo contesto, ma è difficile affermarlo con certezza.

Il principale rischio per la crescita è probabilmente rappresentato da un deterioramento delle negoziazioni tra Usa e Cina. Tuttavia, al momento sembra che entrambe le parti vogliano per lo meno mantenere in vita una tregua anche nel 2020. Se questa situazione reggerà, è probabile che la crescita si riprenderà e allora potremo assistere a una rotazione delle performance degli asset.

Commento a cura di Ken Orchard, gestore del fondo T. Rowe Price Funds SICAV – Diversified Income Bond, T. Rowe Price

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