2023, la recessione più prevedibile di sempre?
Il prolungarsi dell’inflazione e l’aumento dell’incertezza geopolitica hanno aumentato notevolmente le probabilità di una recessione negli Stati Uniti nei prossimi 12 mesi.
Il prolungarsi dell’inflazione e l’aumento dell’incertezza geopolitica hanno aumentato notevolmente le probabilità di una recessione negli Stati Uniti nei prossimi 12 mesi.
I prezzi degli asset sono crollati, in particolare quelli degli investimenti considerati più rischiosi, come il debito ad alto rendimento. Il livello di ansia dei mercati è tale che gli investitori arrivano a chiedersi se la crisi attuale assomiglierà alla bolla delle dot-com del 2001 o alla crisi finanziaria globale (GFC) del 2008.
L’inflazione è stata il rischio principale per gli investitori nel 2022: sebbene le pressioni sui prezzi si stiano attenuando, non sappiamo dove e quando si stabilizzeranno.
È stata la volatilità dei mercati a portarci in questo limbo, dunque vale la pena analizzarla. Alla base riteniamo via sia l’azione delle banche centrali.
L’Eurozona vivrà una profonda recessione quest’inverno, che continuerà nel 2023. Al momento, i dati retrospettivi, come la crescita del PIL reale e la produzione industriale, continuano a resistere nonostante il forte shock energetico subito dalla regione all’inizio dell’anno.
Allo stato attuale, riteniamo che negli Stati Uniti si possano verificare tre possibili scenari e conseguenze per le azioni e i mercati in vista del nuovo anno.
I prezzi degli asset sono crollati in maniera indiscriminata, a cominciare da quelli degli investimenti ritenuti più a rischio, come il debito high yield.
Con la probabile vittoria dei Repubblicani alla Camera e dei Democratici al Senato alle elezioni di Midterm, nel prossimo Congresso ci si aspetta un’attività legislativa limitata.
Negli ultimi anni, i forti guadagni registrati dai principali benchmark statunitensi sono stati trainati in modo sproporzionato da un numero ridotto di grandi
Cosa aspettarsi in vista dell’imminente conferenza stampa che seguirà il meeting della Fed e della decisione, ormai quasi certa, di un ulteriore rialzo dei tassi
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