Certificato Cash Collect Worst of su Enel, Leonardo e Saipem
Analisi finanziaria del certificato Cash Collect Worst of con effetto memoria Autocallable su Enel, Leonardo e Saipem, con ISIN DE000HB26EV1, emesso da Unicredit Bank.
Analisi finanziaria del certificato Cash Collect Worst of con effetto memoria Autocallable su Enel, Leonardo e Saipem, con ISIN DE000HB26EV1, emesso da Unicredit Bank.
Per tutto il 2022 ci siamo focalizzati su una politica monetaria più restrittiva, soffermandoci sul dilemma delle banche centrali e sulla loro conseguente decisione di dare priorità alla guerra all’inflazione.
Nel 2022 i rendimenti obbligazionari sono saliti bruscamente a causa del rialzo dei tassi d’interesse attuato dalla Federal Reserve e da altre banche centrali nel tentativo di contenere l’inflazione.
Ecco le performance settimanali degli indici occidentali che seguiamo con attenzione: S&P500 +1,41%, Nasdaq100 +0,83%, Dax40 +4,93% e FtseMib +6,21%.
I titoli dei fallen leader rappresentano società di qualità con un forte potenziale di crescita (grazie ai favorevoli venti tematici) che quest’anno hanno subito una significativa erosione delle valutazioni a causa delle vendite indiscriminate del mercato.
Le decisioni della FED e l’inflazione rallentano il rally che di consueto si verifica alla fine dell’anno, cin le borse in picchiata dopo le giornate rosse di giovedì e venerdì scorso. L’indice titolare rimane, tuttavia, positivo, con i prezzi al di sopra della media leader a 200 sedute
La Sintesi delle Proiezioni Economiche della Fed (SEP) di dicembre indica che molti membri del Federal Open Market Committee (FOMC) prevedono che il limite superiore dell’intervallo del tasso dei Federal funds potrebbe chiudere l’anno prossimo al 5,25%. Se sarà sufficiente o meno a ripristinare la stabilità dei prezzi dipenderà da almeno tre fattori.
Il prolungarsi dell’inflazione e l’aumento dell’incertezza geopolitica hanno aumentato notevolmente le probabilità di una recessione negli Stati Uniti nei prossimi 12 mesi.
È proseguito il rimbalzo dei mercati dopo la pubblicazione dei dati sull’inflazione migliori del previsto negli USA, il che ha alimentato la speranza di un rialzo dei tassi d’interesse meno aggressivo di quanto precedentemente atteso.
I prezzi degli asset sono crollati, in particolare quelli degli investimenti considerati più rischiosi, come il debito ad alto rendimento. Il livello di ansia dei mercati è tale che gli investitori arrivano a chiedersi se la crisi attuale assomiglierà alla bolla delle dot-com del 2001 o alla crisi finanziaria globale (GFC) del 2008.
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