rischio climatico
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Nasce da una collaborazione un framework per il rischio climatico

LGIM sarà in grado di quantificare in modo affidabile i rischi fisici e di transizione del cambiamento climatico all’interno dei portafogli di investimento

Legal & General Investment Management (LGIM) e Baringa Partners, società leader nella consulenza gestionale e specialista nell’analisi del rischio climatico e fisico, annunciano oggi lo sviluppo in collaborazione di un framework per il rischio climatico, Destination@Risk. Il framework è alimentato da una serie di strumenti, tra cui il modello Climate Change Scenario di Baringa. Il modello è stato adottato da Legal & General all’inizio di quest’anno dopo che le due società hanno collaborato per costruire uno dei principali framework oggi disponibili per la gestione del rischio legato ai cambiamenti climatici.

Destination@Risk consente una solida misurazione del rischio climatico incorporato nei portafogli degli investitori e del loro “allineamento climatico”. Entro il primo trimestre del 2021 una dashboard dedicata verrà resa disponibile per i portfolio manager e gli analisti all’interno di LGIM, consentendo alla società di incorporare il rischio climatico e l’allineamento in modo coerente nell’intera funzione di investimento globale. Destination@Risk è stato sviluppato in 18 mesi in collaborazione con Baringa utilizzando il suo modello Climate Change Scenario come base, ed è stato utilizzato per la prima volta per valutare il rischio climatico e l’allineamento del bilancio di L&G, come descritto in dettaglio nel Rapporto 2019 “Task Force on Climate-related Financial Disclosures” (TCFD).

LGIM lancerà anche una struttura di valutazione del rischio climatico per gli investitori istituzionali, disponibile anch’essa dal primo trimestre del 2021, che implementerà gli strumenti sviluppati, per misurare l’allineamento climatico degli asset dei clienti e per progettare e implementare soluzioni orientate agli Accordi di Parigi.

Il framework per l’allineamento e il rischio climatico è stato inizialmente utilizzato per analizzare circa 2.000 società a livello globale e le conclusioni indicano che la maggior parte di loro non è allineata con gli obiettivi di Parigi: ciò solleva la preoccupazione che alcuni portafogli istituzionali possano essere allineati con target di temperatura superiori ai tre gradi . Il modello è stato utilizzato anche per valutare sia i rischi di transizione sia fisici nelle società analizzate. Nessuna azienda valutata era immune ai rischi climatici, ma è stata identificata una significativa concentrazione di rischio in alcuni settori. Questa valutazione ha confermato che il clima è un rischio concreto di prim’ordine per gli investitori di lungo termine.

Sonja Laud, Chief Investment Officer (CIO) di Legal and General Investment Management, ha commentato: “Il cambiamento climatico è uno dei maggiori rischi che gli investitori devono affrontare oggi, con 10 trilioni di dollari di capitale investiti in tutto il mondo nei settori energetici quotati a livello globale. Questo è tra i settori più vulnerabili nei portafogli degli investitori considerando quale sia la dimensione della transizione energetica necessaria per soddisfare l’accordo di Parigi sul clima entro il 2050.

“La portata del rischio e del capitale impiegato è significativa. Tuttavia, valutare adeguatamente la rilevanza finanziaria del rischio climatico rappresenta oggi una sfida centrale per gli investitori. Riteniamo che il nostro framework e le nostre capabilities relative consentiranno agli investitori di valutare adeguatamente il rischio climatico nei loro portafogli e di effettuare scelte strategiche di asset allocation che avranno un impatto concreto sul tipo di sistema energetico che verrà costruito “.

Nick Stansbury, Head of Commodity Research di Legal and General Investment Management, ha affermato: “Il mondo ha bisogno di reindirizzare circa 1 trilione di dollari all’anno verso il sistema energetico del futuro spostandolo dall’attuale settore dominato dai combustibili fossili. Perché questo capitale si muova, i rischi e le opportunità climatiche devono essere adeguatamente valutati. Ciò dipende dallo sviluppo di strutture di gestione del rischio solide, trasparenti e flessibili da parte degli investitori.

Non sorprende quindi che i nostri clienti ci chiedano spesso come possono valutare il vero impatto del rischio climatico e di transizione sui loro investimenti e come possono allineare i loro portafogli con l’accordo di Parigi sul clima senza sacrificare i rendimenti corretti per il rischio. Lavorando con Baringa Partners, una delle società con maggiore esperienza in questo settore, abbiamo sviluppato una soluzione leader di mercato per questo tema”.

Colin Preston, Financial Services Sector and Climate Change lead di Baringa, ha detto: “Siamo entusiasti di aver collaborato con LGIM per sviluppare la soluzione Destination@Risk. Questa sfrutta il nostro modello leader Climate Change Scenario, così come i nostri 20 anni di esperienza nella consulenza ai governi, all’industria energetica e al settore dei servizi finanziari sui cambiamenti climatici. Destination@Risk offrirà ai clienti di LGIM le capabilitites per comprendere il rischio climatico e l’allineamento della temperatura dei singoli asset, fornendo le basi fondamentali per consentire agli investitori di prendere decisioni di investimento che possano sia ridurre il rischio sia migliorare l’impatto ambientale dei loro portafogli. Ciò guiderà la riallocazione del capitale necessaria e creerà gli incentivi per le aziende per accelerare la transizione, mitigare il rischio climatico e avvicinarsi agli obiettivi dell’Accordo di Parigi”.

Commento a cura di Legal and General Investment Management

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