Investimenti tematici
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La scommessa sul futuro conquista anche il retail

Consumatori iperconnessi, automazione, robotica, intelligenza artificiale, cybersicurezza. Ma anche acqua, energie rinnovabili, salute, invecchiamento della popolazione.

Dalla sfida ambientale alla rivoluzione digitale, le forze strutturali che delineeranno il mondo e le società del futuro riservano opportunità di investimenti di lungo termine su scala globale.

Il grande trend che si era affacciato già nel 2018 e che adesso, complice l’annata negativa da poco trascorsa, trova nuova linfa: investire per temi. I money e i wealth manager sono all’evidente ricerca di idee che possano convincere gli investitori: sempre più interessati a strumenti non mainstream e comunque diversi dal canonico e poco performante 60/40 (sia esso in maggioranza in azioni o in obbligazioni).

DEFINIZIONE

Ma che cosa vuol dire, in concreto, investire per temi? Significa identificare tematiche a lungo termine che influenzeranno il modo di operare delle imprese del futuro, e che avranno un impatto molto importante anche sugli investitori, non importa che si rivolgano al mercato azionario o a quello dei bond. Queste aziende sono (e saranno) in grado di cogliere i vantaggi dell’evoluzione tecnologica e di cambiamenti demografici pluridecennali, indipendentemente dall’area geografica o dal settore di appartenenza. Questi trend, queste tematiche, sono già presenti da tempo nell’orizzonte di investimenti degli smart money, ma sono sempre più di interesse anche per una clientela retail. Un breve escursus in questo campo evidenzia delle macroaree: il consumatore iperconnesso, l’automazione e la robotica, il clean tech, la società in fase di transizione e l’invecchiamento (con le mutate condizioni di stile di vita). E poi, ancora, l’istruzione, il lusso, il settore del legno e l’acqua (il petrolio del 21° secolo), la cybersicurezza e le energie alternative.

ACQUISTI DIGITALI

Il consumatore iperconnesso è colui che cerca i prodotti da comprare online (cosa che oggi avviene solo per il 9% degli acquisti globali), sceglie online, e sempre in rete effettua l’acquisto finale. E come paga, e pagherà sempre di più, nel futuro? Naturalmente cashless, ovvero in formato elettronico. Quel 9% di acquisti globali online è inesorabilmente destinato a crescere, perché l’enorme diffusione di internet e degli smartphone favorisce lo sviluppo del consumatore iperconnesso; la trasformazione digitale procede a ritmo sempre più serrato, e si fa sentire in ogni ambito della società. Non solo in quello degli acquisti online, ma anche in quello delle consegne stesse, sempre più affidate a droni e altri sistemi automatici.

AUTOMAZIONE E ROBOTICA

L’automazione, d’altronde, che riguarda in maniera preponderante i settori dei trasporti, della salute e dell’industria permetterà, grazie al miglioramento della precisione e della connettività (il 5G prossimo venturo vi dice niente?) di consentire a robot autonomi di lavorare al fianco dell’uomo in smart factories sicure ed efficienti. I veicoli a guida autonoma saranno dotati di sensori potenziati, molto migliori di quelli odierni, in grado di ridurre gli incidenti e ottimizzare i consumi, e sono evidenti le applicazioni anche al di fuori dell’automotive, per esempio nel settore minerario e in agricoltura. Il mercato della robotica, industriale e non, è previsto in crescita annua del 10-15% fino almeno al 2025. E per quanto concerne la salute, l’assistenza domiciliare da remoto, come la medicina stessa, verrà stravolta dall’automazione, cosa che sta già avvenendo in sala operatoria, nei migliori ospedali del mondo. Secondo Boston Consulting Group la spesa in questo settore passerà dai 19 miliardi di dollari del 2015 ai 50 miliardi nel 2025, offrendo grandi opportunità di business e di profitto.

CLEANTECH E DINTORNI

Il cleantech, crasi delle parole «pulizia» e «tecnologia», intende proprio questo, cioè la ricerca di soluzioni tecnologiche pulite, sia nella sfera politica sia in quella sociale, e sottintende epocali cambiamenti in ambito economico, sociale e ambientale. Il mercato è in continua espansione, con proiezioni fino a 1,3 trilioni di dollari entro il prossimo 2020. Le società attive in questo campo miglioreranno la sostenibilità delle risorse, favoriranno la transizione energetica verso sistemi pienamente rinnovabili, e affronteranno il problema della carenza idrica, con l’acqua sempre più definita, da molti commentatori, il «petrolio del 21° secolo».

HEALTHCARE IN EVOLUZIONE

Grazie allo sviluppo dei paesi emergenti, la classe media mondiale sta crescendo al ritmo più elevato degli ultimi 150 anni, come certificato dall’Onu. E la stragrande maggioranza (il 90%) di coloro che appartengono da poco a questa fascia della popolazione (un miliardo di persone) si trova in Asia, dice la Brookings Institution, grazie alla straordinaria crescita cinese e a quella indiana, altrettanto impetuosa e destinata ad aumentare ancora di più. In questo settore in enorme differenziazione si trovano aziende che guardano al cambiamento dei modelli di consumo in tutte le società, sia nei mercati emergenti sia in quelli sviluppati. Sono società del settore sanitario che offrono, per esempio, accesso ai farmaci, o società specializzate che permettono l’interconnessione tra persone fisiche e aziende, o ancora aziende attive nell’assistenza agli anziani, ai loro consumi e ai trattamenti terapeutici a loro riservati, fondamentali in un mondo che, grazie al benessere, diventa sempre più vecchio.

L’ISTRUZIONE DEL FUTURO

L’istruzione vedrà un cambiamento epocale, grazie alla digitalizzazione, alle nuove tecnologie, e alla robotica. Non è fantascienza prevedere che un giorno avremo insegnanti robotici e/o artificiali, nelle scuole. Già oggi le classi usano strumenti multimediali, sono iperconnesse con diversi canali digitali e, spesso, svolgono i compiti anche in remoto, ove possibile. Il trend non potrà che amplificarsi.

LUSSO DI QUALITÀ

Nell’ambito del lusso, per la distribuzione, internet e i social network saranno l’equivalente del Sole: i canali tradizionali non ne saranno oscurati, bensì illuminati. Inarrestabile anche il ruolo della trasparenza e della sostenibilità, specie per attrarre i millennial. Per restare nella metafora astronomica, le stelle di influencer e blogger brilleranno forse un po’ meno: i brand del lusso avranno bisogno di “legami forti” con i consumatori, non di scorciatoie, e li cercheranno direttamente, non per interposta persona. La tecnologia regnerà sovrana, ma avrà bisogno dei brand, che sono l’unico connettore tra le possibilità offerte dalle innovazioni e le aspettative delle persone. I cinesi saranno sempre più protagonisti degli acquisti, sia come mercati sia come nazionalità. L’e-commerce sarà l’unico canale a crescere a due cifre, specie nei paesi dove assorbe ancora meno del 10% dei ricavi. I negozi fisici non spariranno, ma daranno sempre più spazio a servizi di personalizzazione, che funzionano molto meglio se offerti dal vivo. Inoltre, le aziende che producono beni aspirazionali di alta qualità vantano una crescita dei ricavi sostenibile, una redditività superiore e abbondanti flussi di cassa, e lo faranno sempre di più.

LEGNO, IL BIO SOSTENIBILE

La maggiore domanda di materiali da costruzione sostenibili e di polpa di cellulosa proveniente dai paesi in via di sviluppo, in particolare dalla Cina, consentirà alle società che possiedono e gestiscono piantagioni di crescere. Il legno non è un materiale rinnovabile, ma è il più sostenibile che ci sia. A differenza delle costruzioni in cemento, vetro e acciaio, quelle in legno costano molto meno, si erigono in meno tempo e sono demolibili molto più velocemente, all’occorrenza. Inoltre, la stessa materia prima, mentre cresce, fa bene al pianeta, arricchendo il pool di ossigeno della Terra, e contribuendo a diminuire quello di anidride carbonica che, malgrado tutti i buoni propositi e tutte le conferenze sul tema, è ancora in crescita costante nel mondo. Inoltre, lo sfruttamento e l’utilizzo di questa risorsa bio permetterà, unito alla digitalizzazione, alla domotica e all’uso delle energie rinnovabile, la creazione di vere e proprie “case clima”, a basso impatto ambientale.

L’ORO BLU

L’acqua è una risorsa essenziale e insostituibile. Dal 1900 a oggi il suo utilizzo è aumentato di nove volte, ed è destinato a crescere ulteriormente, guidato dal maggiore utilizzo in ambito agricolo e industriale e dall’urbanizzazione. Investire nell’acqua rappresenta sempre più un tema cruciale per gli investitori. Il consumo dell’oro blu è destinato a crescere con il crescente consumo di carne e di alimenti ricchi di proteine. Ancora una volta i paesi in via di sviluppo eserciteranno un ruolo fondamentale nel processo. Seguendo tendenze come l’urbanizzazione, la crescita fortemente dipendente dall’acqua e la scarsità di acqua dolce, e vista la sua insostituibile importanza, l’acqua è destinata a essere tra gli investimenti tematici più seguiti in assoluto.

(CYBER) SICUREZZA E MINACCE

Nei paesi meno sviluppati la popolazione urbana dovrebbe raddoppiare entro il 2050, e nelle megalopoli di domani saranno necessari ingenti investimenti per la sicurezza di trasporti pubblici, impianti energetici e altre infrastrutture vitali. Perché? Perché nel futuro si vedrà un’accelerazione per quello che riguarda gli attacchi agli impianti industriali e alle infrastrutture critiche. Il motivo è semplice: molti impianti industriali e, purtroppo, molte infrastrutture critiche, non hanno ancora messo in piedi delle difese in grado di resistere alle ultime tecniche di attacco hacker. Fabbriche, impianti produttivi, impianti energetici, telco e società software avranno molto da fare (basta pensare alla serie di scandali e problemi a cui sta andando incontro da oltre un anno Facebook, per esempio) La società specializzata in ricerche di mercato Idc ha previsto che per il 2020 saranno connessi a internet circa 80 miliardi di dispositivi “secondari” che vanno dai sensori industriali alle tapparelle automatizzate. Molti di questi saranno nelle nostre case e i criminali potrebbero pensare di iniziare a cercare vulnerabilità negli assistenti digitali per attaccarli. Va da sé che serviranno sempre più ingenti investimenti in cybersicurezza, per evitare che quanto paventato si possa verificare.

ENERGIA RINNOVABILE E SOSTENIBILE

In ambito energetico, anche per problemi connessi al clima e alla salute della Terra, c’è certezza assoluta che si vada sempre più abbandonando i combustibili fossili (soprattutto il carbone), con il petrolio che verrà man mano relegato a combustibile solo per le industrie, e scomparirà dalla generazione di elettricità per le abitazioni e da carburante per la trazione di auto e camion. Ci si concentrerà sulla generazione di energia da fonti rinnovabili, a partire dalla geotermica o da quella idroelettrica, ma principalmente puntando sull’infinita risorsa di quella eolica e di quella solare. Le case del futuro prossimo saranno costruite tutte con pannelli solari di ultima generazione e microturbine, in modo da essere indipendenti dal punto di vista energetico e, anzi, generare un surplus da riversare sulla rete e, magari, essere immagazzinato per i momenti di maggior richiesta. Il tutto in attesa del Sacro Graal dell’energia, vale a dire la fusione nucleare, già sperimentata con successo in alcuni prestigiosi enti di ricerca, ma ancora troppo costosa per essere disponibile anche solo su scala industriale.

I SETTORI NODALI

Le potenzialità di questi settori variano dall’uno all’altro, ovviamente: non essendo omogenei, non possono esserlo neanche le prospettive. Se è vero che l’acqua è indispensabile per la vita, e se c’è (ancora) scarsità di accesso a essa per una buona fetta della popolazione mondiale, il suo sfruttamento e la creazione delle infrastrutture per permetterlo saranno di interesse primario. E come l’acqua, proteggersi dalle minacce informatiche in un mondo sempre più interconnesso, che sta per vedere il debutto della tecnologia 5G, che ci vedrà sempre più rivolti alla rete, e dunque esposti ad attacchi informatici, sarà indispensabile. Le fonti rinnovabili, poi, e il miglioramento della tecnologia per il loro sfruttamento (in particolare i pannelli solari) rappresentano un ambito primario in cui la ricerca e lo sviluppo sono molto attivi.

COME INVESTIRE?

Ovviamente con strumenti finanziari mirati. Sono presenti sia fondi sia Etf che investono in questi temi, e si trovano su ognuno dei principali mercati finanziari mondiali. Ci sono poi strumenti che puntano anche su specifici megatrend. In questo caso deve sempre valere l’atteggiamento prudente che si deve assumere quando si ha a che fare con portafogli concentrati su singole tematiche, che siano geografiche o settoriali. Non solo: dal punto di vista obbligazionario, le stesse case prodotto che offrono questi prodotti offrono anche la possibilità di investire nel debito emesso da queste aziende. In due modi: il primo è attraverso la quotazione, perché se è vero che molti dei player attuali sono quotati, non tutti hanno già cercato di finanziarsi sui mercati, quotandosi; il secondo è proprio attraverso le obbligazioni corporate. Di più: si sta diffondendo l’opinione che gli investimenti tematici siano l’unico modo per generare alpha. I prodotti tematici hanno una maggiore capacità di diversificare e decorrelare il portafoglio, investendo secondo un tema specifico in settori e aree geografiche diverse. Uno dei fondi chiave della categoria, il Pictet Megatrend, ha un ritorno year to date al momento in cui scriviamo del 14,47%, e annualizzato a 10 anni del 14,53%.

RISCHIO E RENDIMENTO

Infine, un breve accenno al profilo di rischio in questi strumenti, sempre chiaramente evidenziato nei Kiid che le aziende e i consulenti devono mettere a disposizione dell’investitore. Date le caratteristiche sopra evidenziate, strumenti come questi sono esposti, ovviamente, anche a rischi come la perdita del capitale, ai rischi tipici degli investimenti azionari e obbligazionari, a quelli tipici dei mercati emergenti, ai rischi di controparte, dell’uso di derivati e della leva finanziaria. Nella scala da 1 a 7 evidenziata dall’approvazione della recente direttiva Mifid 2 (dove 1 è il rischio più basso, con rendimento potenzialmente inferiore, e 7 è l’esatto opposto, ovvero rischio più alto, ma rendimento potenzialmente superiore), questa tipologia di strumenti si piazza intorno a un 5.

A cura di Alessandro Ruocco

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