Strategie - Economia e mercati 2022
Share on linkedin
Share on email
Share on twitter
Share on facebook
Share on whatsapp

Economia e mercati: strategie primo trimestre 2022

Uno sguardo alla situazione dell’economia e mercati nel primo trimestre del 2022. Verrà presa in analisi la situazione Covid-19, l’inflazione, gli investimenti e le prospettive sull’economia globale. Si seguito il commento a cura di Ken Leech, Chief Investment Officer di Western Asset, parte del Gruppo Franklin Templeton.

Economia e mercati e la pandemia

Sebbene il Covid persista come il principale problema che colpisce l’economia e i mercati globali, i tassi di inflazione molto elevati osservati di recente in molte parti del mondo rappresentano una nuova sfida sia per gli investitori che per le banche centrali.

Si ritiene che il picco dell’inflazione sia in gran parte determinato dalle riaperture economiche. Di conseguenza, pensiamo che le pressioni sull’inflazione alla fine si dovrebbero sostanzialmente allentare nei prossimi mesi. Dato l’impegno della Fed a procedere con il tapering, si prevede un aumento della volatilità degli asset rischiosi, ma continuiamo a vedere valore in settori selezionati in fase di riapertura.

Se la visione che considera la crescita globale in corso e prospetta una riduzione dell’inflazione entro la fine dell’anno si rivelerà corretta, è possibile che con le riaperture i prodotti a spread ed i mercati emergenti dovrebbe in particolare avvantaggiarsi.

Economia e mercati: cosa succede con la variante Omicron?

L’ultima variante di Covid, Omicron, si sta rivelando molto più trasmissibile ma molto meno letale rispetto alle varianti precedenti, poiché sembra concentrarsi sul sistema respiratorio superiore piuttosto che sui polmoni. Sebbene la letalità Omicron sia molto più bassa rispetto ad altre varianti, è comunque servita a ispirare una riaccelerazione dei tassi di vaccinazione in tutto il mondo, che consideriamo molto positiva. Per quanto sia stato difficile affrontare il Covid, siamo ottimisti sul fatto che le società inizieranno a imparare a convivere con il Covid nel momento in cui diventerà endemico piuttosto che pandemico.

Aggiornamento di mercato

Dando uno sguardo all’economia e mercati, la crescita globale ha recentemente subito una battuta d’arresto ed i maggiori fattori a suo favore (atteggiamento accomodante della banca centrale e misure di stimolo fiscale) sono stati drasticamente ridotti.

Gli stessi venti contrari che hanno limitato la crescita globale e l’inflazione per decenni (debito, demografia e dislocamento tecnologico) non solo rimangono in vigore, ma sono stati esacerbati dalla pandemia. La ripresa globale dei settori in riapertura è stata ritardata, ma non sviata. Negli Stati Uniti, la ripresa post-chiusura è sostanzialmente completa.

Inflazione

Gli shock relativi ai prezzi hanno guidato l’inflazione; pensiamo che ciò persisterà per diversi mesi, quindi dovrebbe diminuire rapidamente con l’aumento della produzione e la diminuzione della domanda.

La produzione a livello globale è stata in gran parte “shut in”, ma vediamo l’espansione dell’offerta in arrivo quando la domanda diminuisce e questa combinazione dovrebbe ridurre l’inflazione.

Sebbene sia prevista un’inflazione molto elevata per qualche altro mese, è possibile già notare alcuni segnali di flessione dell’inflazione. Le banche centrali di tutto il mondo devono ora bilanciare la duplice sfida di far fronte a tassi di occupazione inaccettabilmente bassi con tassi di inflazione inaccettabilmente elevati.

Prospettive sull’Economia Globale

Canada, Australia e Regno Unito hanno tutti in programma di aumentare i tassi per quest’anno. L’UE preferirebbe non aumentare i tassi nel 2022, ma concentrarsi piuttosto sull’allentamento del suo Pandemic Emergency Purchase Program (PEPP), basandosi solo sul suo Asset Purchase Program (APP).

Rialzi dei tassi sono più probabili nel 2023. Per gli Stati Uniti, la previsione di crescita per il 2022 è che dovrebbe tornare al trend prepandemia di circa il 2%-3%.

Il Giappone non sta cercando di aumentare i tassi a causa del suo basso tasso di inflazione e dell’elevata disoccupazione; potrebbe introdurre ulteriori agevolazioni fiscali. La crescita insufficiente della Cina si tradurrà probabilmente in un ulteriore accomodamento, anche se il suo tasso di crescita è più elevato rispetto al resto del mondo. SI prevede una crescita annua di circa il 5% nel 2022.

Temi di investimento

Settori spread: continuiamo a pensare che gli investitori saranno meglio serviti dai singoli titoli nei settori spread e potranno ottenere rendimenti aggiuntivi rispetto ai tassi sovrani, che sono molto ben sostenuti dalle banche centrali.

Investment grade: dopo la recessione abbiamo ruotato pesantemente verso il credito investment grade e abbiamo deciso di abbandonare selettivamente la ripresa dei settori. Continuiamo ad apprezzare il settore dell’energia investment grade, soprattutto in considerazione della gestione prudente poiché riteniamo che le società energetiche abbiano i mezzi per resistere alla volatilità del prezzo del petrolio.

High-Yield: dall’high-yield “plain vanilla” siamo passati a favore di opportunità selezionate, ma continuiamo a credere che l’high-yield abbia dei meriti. Con i default in forte calo, riteniamo che i fondamentali del credito high yield siano molto favorevoli, soprattutto con molti fallen angels nel settore.

Prestiti bancari: dal nostro punto di vista questo settore è stato al centro dell’attenzione. Data la natura a tasso variabile di questo settore, lo consideriamo favorevolmente in quanto i tassi a breve probabilmente registreranno un rialzo. I prestiti bancari dovrebbero vedere un vento favorevole se la Federal Reserve (Fed) intraprenderà il suo ciclo di rialzo dei tassi.

Prodotti strutturati: con il credito ipotecario in ritardo rispetto al credito societario nella ripresa post-Covid, vediamo opportunità selezionate nello spazio dei mutui commerciali e ancor di più nello spazio dei mutui residenziali.

Debito dei mercati emergenti: anche i mercati emergenti (ME) hanno registrato un rallentamento rispetto alla ripresa della crescita globale, quindi riteniamo che i mercati emergenti potrebbero beneficiare in modo significativo della futura ripresa globale.

Cina: siamo molto costruttivi sui titoli di stato cinesi, date le loro valutazioni interessanti; offrono un vantaggio di rendimento significativo rispetto ai loro concorrenti dei mercati sviluppati.

Una riapertura dell’economia e mercati globali in arrivo?

Non abbiamo mai visto un contesto di mercato così difficile e non abbiamo nulla con cui confrontarlo nella storia recente.

L’obiettivo è vedere la riapertura dell’economia e mercati globali, riportare la capacità globale a pieno regime e allo stesso tempo osservare attentamente i banchieri centrali globali mentre rimuovono il supporto politico.
Si ritiene che i rendimenti reali aumenteranno probabilmente nel 2022. Naturalmente, provengono da livelli straordinariamente bassi, quindi la sfida è aumentare i rendimenti reali con un’espansione robusta e tenendo sotto controllo l’inflazione.

Se la crescita globale continua, i tassi dovrebbero aumentare.
Per quanto riguarda l’inflazione, è probabile che i prezzi dell’energia rimangano elevati, il che eserciterà pressioni sui costi di input ovunque. Mettiamo in guardia dall’estrapolare un’inflazione più elevata su un orizzonte di investimento lungo. Per quanto riguarda il dollaro USA, se si dovesse vedere un quadro di crescita equilibrato (crescita di Cina e USA), lo scenario di base per il dollaro sarebbe leggermente al ribasso.

La curva dei rendimenti è la Cassandra di tutti gli indicatori: destinata ad avere sempre ragione ma a non essere mai creduta. Una curva in appiattimento si verifica sempre quando la crescita accelera e l’inflazione è alta, segnalando una crescita più lenta e inflazione in arrivo. Si ritiene che l’appiattimento della curva dei rendimenti sia davvero un segnale di avvertimento.

Non perdere le notizie che contano per gli investimenti.
Registrati alla nostra newsletter.