Cina
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Cina, come è cambiato lo scenario nell’ultimo anno?

Nonostante le ben note manovre di ristrutturazione dell’economia degli ultimi anni, la Cina rimane una meta di investimento chiave grazie al suo enorme mercato interno fortemente attrattivo. Inoltre, la Cina, in quanto seconda economia mondiale, è profondamente interconnessa con l’economia globale nelle supply chain manifatturiere e rappresenta una parte sempre più consistente dei profitti delle multinazionali. Il quadro di riferimento per gli investimenti in Cina, tuttavia, è cambiato significativamente nell’ultimo anno a causa di fattori micro, macro, normativi e geopolitici. La Cina resta investibile, ma al giusto prezzo e nei settori giusti.

Il premio per il rischio è più alto

Chris Thomsen Capital Group Cina
Chris Thomsen, Capital Group

Abbiamo rivalutato in modo significativo il premio per il rischio applicato alla Cina, alla luce del rallentamento della crescita economica e delle possibili ulteriori misure normative. Dal nostro punto di vista, i problemi della Cina sono abbastanza evidenti: tra questi, l’invecchiamento della popolazione, il notevole indebitamento delle imprese statali e delle amministrazioni locali, l’inquinamento, la disparità di ricchezza e l’inefficiente allocazione del capitale. Il settore immobiliare e la sua attuale flessione destano particolare preoccupazione. Nel frattempo, il governo sta cercando di risolvere molti di questi problemi critici con riforme e regolamenti.

Per il momento, però, significa che le aziende con margini di profitto eccessivamente elevati saranno probabilmente sottoposte a controlli, come è accaduto nei settori dell’istruzione e della tecnologia a scopo di lucro.

Ciò significa inoltre applicare un premio di rischio più elevato alle azioni cinesi con attività comparabili a quelle quotate in altri Paesi che non presentano gli stessi rischi politici. Le società emergenti di piattaforme internet del Sud-Est asiatico e dell’America Latina ne sono un esempio.

Potenziali aree di investimento in linea con l’agenda del governo

Un’area di interesse è quella dei concessionari di auto, che stanno consolidando i propri brand all’interno della Cina. Si tratta di un’attività di importanza fondamentale, ma ancora ampiamente frammentata in Cina, con un margine di crescita, soprattutto per quanto riguarda i servizi post-vendita. I veicoli elettrici e le reti urbane di gas naturale che sostituiscono il carbone sono settori interessanti e in linea con l’agenda del governo. Inoltre, a fronte dell’invecchiamento della popolazione, l’automazione e l’assistenza sanitaria rimangono settori con prospettive di crescita a lungo termine. Altre aree di potenziale crescita sono i marchi di consumo nazionali nel settore degli alcolici e dei prodotti lattiero-caseari, che stanno guadagnando quote di mercato e hanno potere di determinazione dei prezzi.

Date le dimensioni della popolazione, i brand di consumo nazionali non devono necessariamente rivolgersi a consumatori esterni alla Cina per avere successo. I consumatori cinesi acquistano la loro prima casa, frigoriferi e altri elettrodomestici per migliorare il proprio tenore di vita, mentre la classe media continua a crescere e a nutrire aspirazioni. Tale approccio aiuta anche a proteggere alcuni investimenti dal rischio di essere travolti dalle frizioni commerciali tra Stati Uniti e Cina.

Prevedere un rallentamento della crescita dell’economia cinese

La Cina è attualmente alle prese con un’altra serie di lockdown a tappeto dovuti al COVID-19 e ciò potrebbe limitare ulteriormente la spesa dei consumatori e una più ampia riapertura dell’economia cinese. Ciò avrà probabilmente un impatto sulle catene di approvvigionamento globali e aumenterà le pressioni inflazionistiche a livello mondiale.

Storicamente, la volatilità in Cina ha rappresentato un’opportunità di acquisto: il problema si presenta, la crescita rallenta, il governo propone ingegnosi ritocchi alla regolamentazione e alla politica con maggiori stimoli, l’economia sopravvive e il mercato si riprende. Ma sembra che il copione sia cambiato e molti di noi aspettano di vedere se dopo il 20° Congresso del Partito verranno adottate misure di stimolo più significative. Nel frattempo, ci prepariamo a una maggiore volatilità e intendiamo essere più selettivi nel valutare il premio per il rischio di settori e società.

a cura di Chris Thomsen, Equity Portfolio Manager di Capital Group

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