Reflazione: di cosa si tratta? Cause ed effetti
Le tensioni sul mercato del lavoro nei Paesi sviluppati non richiamano la stagflazione, anzi, l’attuale contesto di “ricostruzione” è invece più vicino alla reflazione.
Le tensioni sul mercato del lavoro nei Paesi sviluppati non richiamano la stagflazione, anzi, l’attuale contesto di “ricostruzione” è invece più vicino alla reflazione.
L’aumento dell’inflazione di oggi deriva da gravi shock innescati dall’offerta e da interruzioni delle catene di approvvigionamento, unite ad aumenti consistenti ma temporanei della spesa.
Nel dicembre 2021 l’ottimismo nei confronti del settore growth sembrava illimitato, tuttavia, nei mesi successivi il mondo degli investimenti appare molto diverso. Gli investitori si sono spostati verso i titoli value, spinti da un’impennata dell’inflazione e dei tassi d’interesse, amplificata dal conflitto Russo.
Le valutazioni degli asset a lunga scadenza, ovviamente anche delle azioni, si sono sgonfiate. Questo ha colpito soprattutto i titoli growth con i PIL più elevati. In queste circostanze, le prospettive economiche si stanno deteriorando e il clima geopolitico è piuttosto preoccupante. La temuta stagflazione sembra essere arrivata!
Il 2022 è stato un anno difficile per l’azionario. Il conflitto in Ucraina ha provocato un’impennata dei prezzi dell’energia e delle materie prime, un crollo del mercato azionario globale e un’elevata volatilità. La recessione appare probabile, in Europa e forse anche negli Stati Uniti. Aumenta anche il rischio di un periodo prolungato di “stagflazione”.
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