Si prevede un ulteriore rialzo dei tassi da parte della BCE
A nostro avviso, la BCE sta dimostrando di essere disposta ad adottare le politiche monetarie che si dovessero rivelare necessarie a prescindere dallo stress sui mercati finanziari.
A nostro avviso, la BCE sta dimostrando di essere disposta ad adottare le politiche monetarie che si dovessero rivelare necessarie a prescindere dallo stress sui mercati finanziari.
I titoli growth sono stati particolarmente vulnerabili a causa del deterioramento del mercato. Vi è da considerare poi il “vantaggio competitivo difensivo” che distingue le società di qualità, che è solitamente accompagnato da un potere di determinazione dei prezzi per combattere l’inflazione.
Sebbene l’inflazione sia in discesa e i dati economici stiano migliorando, gli storici segnali che indicano una recessione potrebbero rivelarsi troppo forti da far sì che se ne possa evitare una.
Le difficoltà che hanno coinvolto alcune banche regionali hanno messo a dura prova i mercati finanziari, in quanto investitori e depositanti sono stati costretti a riflettere sull’effettiva sicurezza dei conti bancari. Come nelle crisi passate, i policymaker statunitensi stanno intervenendo per fornire soluzioni alle banche che si trovano improvvisamente ad affrontare un’ondata inaspettata di prelievi.
Prevale un forte pessimismo circa la situazione economica, ed è facile capire perché. Emergono sempre più alcune dinamiche di norma associate alla recessione: si pensi al rapido inasprimento monetario, all’inversione delle curve dei rendimenti, alla fragilità del mercato immobiliare, al contenimento dei finanziamenti bancari, ecc.
I dati sull’inflazione core nell’area euro mostrano pochi segnali di miglioramento. Continuano a essere sostanzialmente al di sopra dell’obiettivo del 2% della BCE e i dati sull’inflazione non sembrano ancora prendere la piega desiderata. In questo contesto, le imprese sono in grado di trasferire prezzi più alti, poiché la domanda è ancora abbastanza forte.
La situazione macroeconomica attuale è estremamente incerta. Gli indici dei responsabili degli acquisti sono ancora al di sotto della soglia di contrazione in
Riteniamo che il tasso di cambio euro/usd salirà gradualmente fino a livelli di almeno 1,10, ma un movimento verso livelli di circa 1,15 rappresenta un rischio al rialzo.
Gli ultimi dati sull’inflazione dei prezzi sono solidi e suggeriscono un nuovo aumento dei tassi da parte della BCE, e non solo durante la prossima riunione di marzo. Sebbene la mossa di 50 pb di questo mese sia pienamente prevista, ora ci aspettiamo un altro rialzo durante la riunione di maggio.
Il 1° febbraio, dopo aver annunciato un rialzo di 25 punti base del tasso sui federal funds, la Federal Reserve statunitense ha dichiarato di prevedere che degli “aumenti costanti” sarebbero necessari per portare la politica monetaria nell’intervallo restrittivo necessario per indirizzare l’inflazione statunitense verso un percorso che la riporti, nel tempo, all’obiettivo di lungo periodo del 2%.
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