Memory Cash Collect BNP Paribas: Eni, Enel, Tenaris

I titoli del comparto energetico, ed in particolare quelli più strettamente correlati all'andamento del prezzo del petrolio, sono stati al (e lo sono tuttora) al centro dell'attenzione degli addetti ai lavori nel corso degli ultimi anni.
Memory Cash Collect

Il certificato in questione è un Memory Cash Collect di BNP Paribas con Isin NLBNPIT1AIZ1, ultimo prezzo scambiato a 96,5 euro, quotato su Borsa Italiana, che è stato emesso lo scorso 19 aprile a 100 euro con strike relativi al 12 aprile, e scadrà nell’aprile 2025.

I titoli del comparto energetico, ed in particolare quelli più strettamente correlati all’andamento del prezzo del petrolio, sono stati (e lo sono tuttora) al centro dell’attenzione degli addetti ai lavori nel corso degli ultimi anni. Il recupero del prezzo del greggio dopo il crollo clamoroso del 2020 in seguito all’inizio della pandemia da Covid-19, ha permesso a titoli come Eni o Tenaris apprezzamenti compresi tra il 150% ed il 250% dai minimi che erano stati toccati. Discorso un pò diverso invece per i titoli appartenenti al comparto delle utilities, come nel caso di Enel, che nel passato più recente hanno risentito, anche pesantemente, del rischio di un aumento dei tassi di interesse da parte della BCE per fronteggiare l’inflazione.

Strategie operative con il Certificato Memory Cash Collect

Tenaris presenta invece un quadro grafico di assoluto rilievo, caratterizzato dalla recente accelerazione che ha permesso ai prezzi di salire dai 9 euro circa di inizio anno fino ai 15 euro della precedente settimana. E’ in atto il tentativo di risalire fino sui record del 2017/2018 in area 17,40, ma la corsa potrebbe essere intervallata da una pausa di consolidamento per permettere ai prezzi di rifiatare dopo le recenti fatiche.

Enel infine presenta uno scenario caratterizzato da un corposo ribasso che si protrae da oltre un anno, culminato con il ritorno in prossimità dei bottom del 2020 dai quali il titolo è riuscito a reagire. Il quadro grafico è ancora impostato al ribasso ma il rimbalzo potrebbe comunque evolvere ulteriormente al rialzo soprattutto se i prezzi trovassero la forza per superare le resistenze a 6,40/6,50 euro. Sul fronte supporti invece, strategici quelli a 5,20/5,30, ovvero i minimi del 2020, la cui violazione aprirebbe a nuovi scenari negativi.

Vediamo quali sono le caratteristiche del certificato Memory Cash Collect di BNP Paribas

Come detto il certificato in questione è un Memory Cash Collect di BNP Paribas con Isin NLBNPIT1AIZ1, ultimo prezzo scambiato a 96,5 euro, quotato su Borsa Italiana, che è stato emesso lo scorso 19 aprile a 100 euro con strike relativi al 12 aprile, e scadrà nell’aprile 2025. La barriera è stata fissata al 60% dello strike, attualmente il titolo peggiore del paniere al 28 aprile 2022 è Tenaris, che perde il 4,75% dal valore iniziale e dista il 37% circa dal valore della barriera posto a 8,91 euro. Le altre barriere sono posizionate rispettivamente a 3,7488 euro per Enel (distanza attuale dalla barriera del 39,2%) e a 8,3196 euro per Eni (distanza ai prezzi del 28 aprile 2022 pari al 37,1%).

Questo tipo di certificato consente di ottenere un premio fisso pari a 0,75 euro a ogni data del pagamento del premio per il primo anno di vita. Successivamente, ovvero a partire dal tredicesimo mese, c’è la possibilità di ricevere un premio condizionato, anch’esso pari a 0,75 euro, a patto che i sottostanti quotino pari o al di sopra del livello Barriera Premio alle relative date di valutazione. Nel caso in cui uno o più sottostanti, alla data di osservazione, sia sotto il livello Barriera Premio, il premio da 0,75 euro non viene corrisposto, ma viene comunque accumulato. Tutti i premi condizionati non versati e accumulati verranno corrisposti quando (in una successiva data di valutazione del premio condizionato) tutti i sottostanti quoteranno al di sopra del livello Barriera Premio.

Il certificato può essere rimborsato anticipatamente dopo il primo anno di vita se a qualsiasi data di valutazione dell’importo di liquidazione anticipato, il prezzo di chiusura di ogni sottostante è pari o superiore al valore iniziale. Il prodotto sarà allora liquidato alla corrispondente data di scadenza anticipata. L’importo pagato sarà pari all’Importo Nominale (La Barriera per la Scadenza Anticipata è più alta della Barriera osservata per l’Evento Barriera).

A scadenza, se il Certificate non è scaduto anticipatamente, sono due gli scenari possibili:

  1. se la quotazione di tutte le azioni del paniere è pari o superiore al livello Barriera, il Certificate rimborsa il valore nominale più il premio con effetto memoria;
  2. se la quotazione di almeno una delle azioni del paniere è inferiore al livello barriera a scadenza, il Certificate pagherà un importo commisurato alla performance della peggiore tra le azioni che compongono il paniere, con conseguente perdita, parziale o totale, del capitale investito.

Indicatore di Rischio

L’indicatore di rischio assume che l’investitore mantenga il prodotto sino a scadenza. Il rischio effettivo può variare in modo significativo in caso di vendita del prodotto in un momento antecedente e l’investitore potrebbe ottenere un rendimento minore. L’indicatore sintetico di rischio è una guida per il livello di rischio di questo strumento finanziario rispetto ad altri prodotti. Tale indicatore illustra le probabilità di perdita del capitale per l’investitore a causa dell’andamento dei mercati o se l’Emittente, per effetto di un deterioramento della sua solvibilità ovvero versi in uno stato di dissesto, non sia in grado di corrispondere gli importi dovuti in relazione allo strumento finanziario. Per questo certificato il livello di rischio è pari a 5 in una scala da 1 a 7.

Da sapere prima di investire

Rischio di credito sull’Emittente.  I certificati espongono l’investitore al rischio di credito sull’Emittente, compreso il rischio connesso all’utilizzo del “Bail-In” e degli altri strumenti di risoluzione previsti dalla Direttiva Europea in tema di risanamento e risoluzione degli enti creditizi.

Capitale iniziale non garantito. In caso di variazione negativa del sottostante superiore al livello della Barriera o nel caso di insolvenza dell’emittente, non è prevista la restituzione del capitale inizialmente investito.

Importo a scadenza. L’investitore è esposto al rischio di perdita (anche totale) del capitale investito nel caso in cui alla scadenza il Prezzo di Riferimento dell’azione sottostante risultasse inferiore a quello corrispondente alla Barriera.

Dividendi. Ai possessori dei certificati non sono riconosciuti gli eventuali dividendi distribuiti dall’azione sottostante e non hanno alcun diritto ulteriore derivante dal possesso dell’azione stessa (per esempio i diritti di voto).

Fiscalità. I redditi derivanti da certificati di investimento sono soggetti ad una tassazione pari al 26%. Questo valore viene calcolato sia sui profitti derivanti da vendita (o rimborso) del certificato ad un prezzo superiore rispetto a quello di acquisto sia sull’importo delle cedole eventualmente staccate dal prodotto finanziario durante la sua vita. È consentito compensare i redditi derivanti dai certificati con le minusvalenze rivenienti anche da altri titoli.


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