I progressi della COP27

Il panorama geopolitico è cambiato radicalmente dalla COP26, tuttavia molte sono state le iniziative avviate al fine di perseguire la transizione energetica per incrementare i progressi della COP27. La conferenza egiziana, in questo senso, sarà fondamentale per mobilitare i capitali necessari, garantire la contunuità degli impegni climatici e creare nuove opportunità per la finanza sostenibile.
I progressi della COP27

Il panorama geopolitico è cambiato radicalmente dalla COP26, tuttavia molte sono state le iniziative avviate al fine di perseguire la transizione energetica per incrementare i progressi della COP27. La conferenza egiziana, in questo senso, sarà fondamentale per mobilitare i capitali necessari, garantire la contunuità degli impegni climatici e creare nuove opportunità per la finanza sostenibile.

La COP26 ha segnato un punto di svolta negli sforzi globali per affrontare il cambiamento climatico, con
l’impegno a porre fine alla deforestazione, a ridurre l’utilizzo di gas metano e, nell’ambito Dell’iniziativa Glasgow Financial Alliance for Net Zero (GFANZ), ad allineare i finanziamenti del settore privato pari a 130.000 miliardi di dollari (ovvero il 40% delle attività finanziarie mondiali) con l’obiettivo di limitare il riscaldamento globale a 1,5 °C.

Tuttavia, un anno dopo, mentre ci avviciniamo alla COP27 che si terrà nella città egiziana di Sharm El-Sheikh, le emissioni di gas serra sono ancora in aumento e continuiamo ad assistere a fenomeni meteorologici estremi in tutto il mondo. Abbiamo assistito a devastanti inondazioni, dal Pakistan alla Nigeria, e a pericolose ondate di calore, con Paesi come il Kuwait e l’Iran che hanno registrato temperature record di 50°C. Secondo il Climate Action Tracker, anche se tutti gli obiettivi nazionali di riduzione delle emissioni fissati alla COP26 venissero raggiunti, saremmo comunque in linea per un aumento di circa 2,4 °C.

Anche il panorama geopolitico è cambiato radicalmente nell’anno successivo alla COP26, con le
preoccupazioni relative alla guerra in Ucraina, all’impennata dell’inflazione ed al costo della vita che continuano a dominare le agende dei governi. Tuttavia, l’urgenza di raggiungere gli obiettivi Net Zero non è venuta meno.

La guerra in Ucraina e la conseguente crisi energetica hanno dato ulteriore impulso alla necessità di abbandonare i combustibili fossili, mentre i leader mondiali valutano come interrompere la propria dipendenza dalla Russia. Nel breve periodo, ciò ha innescato un ritorno alle vecchie abitudini di aumento delle emissioni, come il ricorso alle centrali elettriche a carbone da parte di alcuni Paesi.

Tuttavia, accelerare la transizione verso un settore energetico a basse emissioni di carbonio è la via principale per uscire dalle crisi della sicurezza energetica e della ragionevolezza dei prezzi. La Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha ribadito l’impegno a favore del REPowerEU nel suo discorso di settembre al Parlamento Europeo in occasione dello State of the Union Speech e ha annunciato la creazione di una nuova Banca Europea dell’Idrogeno per contribuire a sostenere questo mercato, colmare il divario sugli investimenti e mettere in connessione la domanda e l’offerta future. Uno degli obiettivi del REPowerEU era quello di raddoppiare l’obiettivo del 2030 di produrre ogni anno dieci milioni di tonnellate di idrogeno rinnovabile nell’Unione Europea. La transizione del sistema energetico in tempi accelerati è una sfida impegnativa e richiederà l’adozione di misure in maniera costante nel tempo e, soprattutto, coordinate tra loro.

Un’altra priorità della COP27 sarà l’aumento dei finanziamenti per affrontare questioni chiave come
l’adattamento, le perdite e i danni eventuali, soprattutto nei Paesi in via di sviluppo. Questo aspetto risulta essere particolarmente pertinente data la sede africana della conferenza, con il continente che chiede ai Paesi industrializzati di aumentare gli investimenti verso le zone più vulnerabili del mondo. Alla COP27 gli investitori possono aspettarsi un sostegno più strutturato da parte dei governi per aiutare a stimolare gli investimenti e la transizione dei Paesi in via di sviluppo verso un’economia a basse emissioni di carbonio.

L’Inflation Reduction Act, approvato in agosto, è stato finora sottovalutato. Si tratta probabilmente della legge più significativa in materia di clima approvata negli Stati Uniti. Il pacchetto prevede l’accantonamento di 370 miliardi di dollari per favorire l’impegno verso il clima e per contribuire a stimolare la transizione verso l’energia pulita negli Stati Uniti. Inoltre, mira a ridurre le emissioni di gas serra del 40% rispetto ai livelli del 2005.

L’Inflation Reduction Act offre enormi opportunità, con miliardi di dollari accantonati pronti per essere investiti in diversi settori, dall’energia ai veicoli elettrici. Poiché il mercato statunitense domina molti di questi settori – ad esempio, rappresenta il 20% delle vendite globali di auto nuove – si prevede che questi effetti si diffonderanno in tutta l’economia globale. La normativa fornisce inoltre un sostegno significativo a ulteriori innovazioni pulite e allo sviluppo della gamma di tecnologie necessarie per la transizione verso il net zero. Ad oggi, non sono stati ottenuti i finanziamenti necessari per ridurre i costi in modo significativo e, in ultima analisi, che possano condurre verso un’ampia adozione. Questo provvedimento legislativo non solo avrà un grande impatto, dato che gli Stati Uniti sono la più grande economia del mondo e il secondo produttore di emissioni, ma fornirà anche un contributo importante per l’agenda climatica della COP27 e darà impulso ad altri Paesi affinché mettano a punto pacchetti di legge simili.

Ciò che rimane chiaro è che esistono ampie opportunità per la finanza sostenibile. Alla luce delle recenti turbolenze geopolitiche ed economiche, la COP27 è un punto di riferimento essenziale per il settore privato per mantenere lo slancio sugli impegni climatici e sulle opportunità che la transizione presenta. L’auspicio è che la conferenza evidenzi e sostenga la transizione dall’eccessiva dipendenza dalle risorse limitate ad un’economia a basse emissioni di carbonio. La conferenza egiziana sarà fondamentale per mobilitare i capitali e contribuire a trasformare i piani del governo e del settore privato in azioni concrete.

A cura di Stephanie Maier, Global Head of Sustainable and Impact Investment di GAM Investments

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