Etica di nome e di fatto
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Etica di nome e di fatto

In JP Morgan AM la parità di genere è ancora lontana Il 26% in meno.

 

Questa la differenza salariale tra uomini e donne all’interno di JP Morgan Asset Management. Il dato che si riferisce agli studi condotti dal governo britannico in tema di pari opportunità, evidenzia come all’interno della struttura ci siano forti differenze di trattamento a seconda dell’appartenenza all’uno o all’altro genere. Come si evince dalla ricerca del 2020/2021 la presenza femminile si fa sentire soprattutto nella parte più bassa della scala gerarchica (57%) calando in maniera consistente man mano che si avvicine alle posizioni apicali in cui le donne sono rappresentate dal 23,8% rispetto ai colleghi uomini al 76,2%. Anche nella sede italiana, rappresentata storicamente dal Country Head Lorenzo Alfieri, la maggior parte delle persone che lavorano per la sede del colosso americano, sono maggiormente uomini. Etica di nome e di fatto anche quando si parla di politiche di parità di genere. Etica SGR, la società di investimento del gruppo Banca Etica, “predica bene e razzola ancora meglio”. La società, che presenta una forte specificità sulla finanza sostenibile avendo sposato questa filosofia fin dalla sua nascita, presenta una struttura in cui sembra che non si guardi al genere, un atteggiamento virtuoso che rappresenta la best practice in tema di pari opportunità. Il consiglio di amministrazione della società è infatti composto da 9 membri di cui 3 sono professioniste donne. Anche collegio sindacale, comitato etico vedono una adeguata partecipazione di donne. Insomma, alla base di prodotti finanziari etici e sostenibili, c’è una reale convinzione che si manifesta anche nei comportamenti interni all’azienda.

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