Cash Collect Autocallable Worst of
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Cash Collect Worst of: Sanpaolo, ENI, ENEL

Il certificato Cash Collect Worst of con effetto memoria autocallable ha una durata di quasi tre anni se non viene rimborsato in anticipo.

Intesa Sanpaolo, ENI, ENEL: Certificato Step-Down Cash Collect Worst of con effetto memoria autocallable

Caratteristiche dello strumento

Il Cash Collect Worst of con effetto memoria autocallable ha una durata di quasi tre anni se non viene rimborsato in anticipo.

Nel corso della vita del certificato, l’investitore riceverà un Importo Condizionato Aggiuntivo alle seguenti condizioni:

1. se a una delle date di osservazione (la prossima è il 16 giugno 2022) il titolo con la Worst Performnce è pari o superiore al livello di pagamento dell’importo condizionato aggiuntivo (pari al 70% dello strike) si riceve l’importo condizionato meno tutti gli importi condizionati aggiuntivi pagati alle precedenti date di pagamento. Nel caso in esame, dunque, 2,95 euro.

2. se a una delle date di osservazione non si verifica l’evento di pagamento dell’importo condizionato aggiuntivo, non viene pagato alcun importo.

3. se a una data di osservazione si verifica un evento di rimborso anticipato, il pagamento dell’importo condizionato aggiuntivo cesserà per tutte le date seguenti. 

Andamento dei sottostanti

La reazione che Intesa Sanpaolo ha messo a segno dai minimi di marzo si è fermata in corrispondenza del 38,2% di ritracciamento del ribasso dai top di febbraio. Fino a quando questa barriera a 2,15 euro non sarà alle spalle resterà elevato il rischio di assistere a nuovi cali verso area 1,70. Una stabilizzazione oltre i 2 euro permetterà invece di credere in un nuovo tentativo di ripresa.

Eni sta risalendo la china verso il picco di marzo, a 14,85 euro. Oltre questa soglia i corsi potrebbero puntare alla chiusura del gap ribassista di maggio 2019 a 15,01 circa e tentare la scalata verso i 16 euro. La formazione di una figura a “diamante” a partire dai massimi di inizio anno rischia però di rinviare le attese di rialzo: la figura verrebbe completata solo sotto quota 12,60 comportando in quel caso una estensione della correzione in direzione di 11,83, gap up del 21 dicembre e più sotto fino a 10,40 circa.

Enel ha reagito al test dei supporti strategici a 5,30 euro ma non ha ancora recuperato l’area critica a 6,50 circa. Solo il ritorno sopra questo riferimento potrà sgombrare il campo dai dubbi e sostenere ulteriori rialzi verso almeno 7,30 euro. Diversamente non si potranno escludere nuovi cali verso 5,50 euro, per un nuovo test della trend line che sale dal 2013.

Strategie operative con il Certificate Cash Collect Worst-Of con effetto memoria autocallable

Per i titoli del paniere lo scenario si prospetta neutrale, ma la strategia è attuabile anche in una visione lievemente ribassista. Il nome del prodotto è Cash Collect Worst-Of con effetto memoria autocallable (Isin DE000HB26EU3), ultimo prezzo scambiato a 91,35 euro, emesso il 3 gennaio 2022, con scadenza il 12 dicembre 2024. Il prossimo trigger per il pagamento dell’importo Condizionato da 5,90 euro (meno 2,95 euro già pagati a marzo) è il 16 giugno 2022. Di seguito sono indicati Barriera e Strike dei titoli che compongono il paniere:

Indicatore di Rischio

L’indicatore sintetico di rischio è una guida per il livello di rischio di questo Certificato rispetto ad altri prodotti. Tale indicatore illustra le probabilità di perdita del capitale per l’investitore a causa dell’andamento dei mercati o se l’Emittente, per effetto di un deterioramento della sua solvibilità ovvero versi in uno stato di dissesto, non sia in grado di corrispondere gli importi dovuti in relazione ai Certificati. Il Certificato è stato classificato, in termini di rischio, 5 su 7, che rappresenta la classe di rischio medio-alta.

Da sapere prima di investire

Rischio di credito sull’Emittente.  I certificati espongono l’investitore al rischio di credito sull’Emittente, compreso il rischio connesso all’utilizzo del “Bail-In” e degli altri strumenti di risoluzione previsti dalla Direttiva Europea in tema di risanamento e risoluzione degli enti creditizi.

Capitale iniziale non garantito. In caso di variazione negativa del sottostante superiore al livello della Barriera o nel caso di insolvenza dell’emittente, non è prevista la restituzione del capitale inizialmente investito.

Importo a scadenza. L’investitore è esposto al rischio di perdita (anche totale) del capitale investito nel caso in cui alla scadenza il Prezzo di Riferimento dell’azione sottostante risultasse inferiore a quello corrispondente alla Barriera.

Dividendi. Ai possessori dei certificati non sono riconosciuti gli eventuali dividendi distribuiti dall’azione sottostante e non hanno alcun diritto ulteriore derivante dal possesso dell’azione stessa (per esempio i diritti di voto).

Fiscalità. I redditi derivanti da certificati di investimento sono soggetti ad una tassazione pari al 26%. Questo valore viene calcolato sia sui profitti derivanti da vendita (o rimborso) del certificato ad un prezzo superiore rispetto a quello di acquisto sia sull’importo delle cedole eventualmente staccate dal prodotto finanziario durante la sua vita. E’ consentito compensare i redditi derivanti dai certificati con le minusvalenze rivenienti anche da altri titoli. 


Avvertenze

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