ESG 2022 SwissCanto
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2022 ancora nel segno degli investimenti sostenibili

Le prospettive dei mercati finanziari e dell’economia globale per il 2022, e anche per gli anni a seguire, saranno indissolubilmente legate a tre temi trainanti e legati a un processo di “riduzione”, ovvero: de-remunerazione, de-globalizzazione e de-carbonizzazione. 


Con il termine de-remunerazione si intende che nel 2022 i rendimenti reali saranno negativi in quanto non ci aspettiamo un rialzo dei tassi di interesse da parte della Fed. Riteniamo, infatti, che l’attuale incremento dell’inflazione sia temporaneo e che, una volta raggiunta una tendenza di normalizzazione sia dei prezzi sia di crescita economica a livelli più modesti a metà dell’anno, le Banche Centrali non metteranno in atto una politica monetaria più restrittiva. Tuttavia, a medio termine la pressione sui prezzi è data anche dalla svolta demografica: dal 2020 in Cina si sta assistendo a un calo demografico che riduce la forza lavoro a basso costo e aumenta i consumi da parte di una popolazione più anziana, innescando così un trend inflazionistico. 

La pandemia di Covid-19 ha avuto un forte impatto anche sulle dinamiche dei consumi, creando disequilibri e carenze che hanno spostato l’attenzione dei produttori e dei consumatori su elementi come l’affidabilità e i tempi di consegna della merce. L’emergenza sanitaria, tuttavia, non ha fatto altro che accelerare una tendenza che si stava già osservando a partire dalla tensione sulle tariffe commerciali tra Stati Uniti e Cina, ovvero la de-globalizzazione e l’aumento dell’importanza dei mercati locali, anziché di quelli globali. 

L’ultimo elemento che influenzerà lo scenario sui mercati per il 2022 è la de-carbonizzazione, ovvero la svolta green dell’economia sollecitata da un pubblico vasto. Il cambiamento climatico non è più di interesse solo per pochi, ma è un tema al centro dell’attenzione e del dibattito politico, economico (con una valenza inaspettata anche da parte delle banche centrali) e sociale. Molto importanti sono anche gli ingenti investimenti che dovranno essere messi in campo per la transizione energetica verso un’economia “net zero”. Secondo le previsioni[1] si stima che l’ammontare degli investimenti per il “Race to Zero” supera di gran lunga quanto mai stanziato per le maggiori opere infrastrutturali a livello globale. 

A nostro avviso nel 2022 le Banche Centrali continueranno ad alimentare la propensione al rischio favorendo così l’investimento azionario. Nonostante le valutazioni elevate, le azioni rimangono più interessanti rispetto alle altre asset class, supportate anche da una crescita degli utili e da un sentiment ancora equilibrato, come si percepisce dall’allocazione dei portafogli. A livello geografico, le azioni americane continueranno a far registrare, per il settimo anno consecutivo, una performance migliore rispetto alle azioni europee. Il mercato azionario Usa beneficia infatti di una solida crescita degli utili, di massiccio riacquisto di azioni proprie e dell’esposizione verso settori a maggiori ritmi di sviluppo, come il settore tecnologico. Guardiamo con interesse anche alle società di alta qualità e con potere di prezzo. 

Nel nuovo anno non potremo fare a meno degli investimenti sostenibili che faranno registrare una sovraperformance per il terzo anno consecutivo. Sono tre elementi che spiegano l’urgenza di adottare un approccio improntato alla sostenibilità. Il primo è dato dai forti flussi di riallocazione dei portafogli verso investimenti sostenibili spinti dalla pressione normativa, dalla percezione pubblica sulla loro importanza e dall’incremento della domanda degli investitori, sia istituzionali sia privati. Il secondo fattore è il miglioramento del ritorno corretto per il rischio, poiché è risaputo che la gestione del rischio migliora grazie all’integrazione ESG. Infine, il terzo fattore è dato dagli effetti positivi della selezione perché scegliere aziende più attente alle tematiche ESG (come ad esempio le aziende impegnate nella riduzione delle emissioni di CO2) permette di puntare su modelli di business orientati al futuro. 


Commento a cura di Renè Nicolodi, Head of Equities & Themes di Swisscanto Invest

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