T. Rowe Price: USA, nonostante l'inflazione le aspettative sono positive
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USA, prospettive positive nonostante inflazione e valutazioni elevate

T. Rowe Price: l’inflazione è una delle variabili macroeconomiche più difficili da prevedere con precisione.

 

Nel breve periodo dovremmo aspettarci un’inflazione più elevata (l’indice dei prezzi al consumo negli Stati Uniti è già al 5% e nel Regno Unito al 2,1%), guidata da liquidità in eccesso, effetti di base, domanda repressa e colli di bottiglia, soprattutto in settori come quello dei semiconduttori e quello automobilistico. Abbiamo osservato anche prezzi più elevati per le commodity, come ad esempio il legname. Gli stimoli fiscali inizieranno ad attenuarsi a partire da settembre, l’offerta reagirà e nel tempo colmerà l’output gap, con la diminuzione delle scorte arretrate, di cui iniziamo a vedere i primi segnali. L’inflazione dovrebbe quindi essere transitoria. Il mercato del lavoro è l’area chiave da monitorare La crescita dei salari potrebbe essere un fenomeno più permanente che transitorio. Nei settori a basso reddito vi è carenza di manodopera, dato che gli assegni governativi rappresentano una fonte di reddito maggiore, che sta disincentivando il ritorno al lavoro.

Il 70% del Pil degli Stati Uniti è prodotto dai consumatori, quindi un moderato aumento dei salari dovrebbe essere una buona notizia per l’economia. Inoltre, la disuguaglianza salariale rappresenta un grande problema e ciò potrebbe contribuire a colmarne il divario. In compenso vi sono diverse forze deflazionistiche di lungo periodo – globalizzazione, tecnologia, sviluppo demografico – che dovrebbero tenere sotto controllo l’inflazione. Stiamo raggiungendo il picco degli effetti di base, quindi le aspettative sull’inflazione dovrebbero iniziare a scendere. Azionario USA, un mercato troppo costoso? Il mercato statunitense è più costoso rispetto al passato e rispetto ad altre aree geografiche, a causa anche degli abbondanti stimoli e dei progressi del programma vaccinale. Tuttavia, benché non ci troviamo in una fase di bolla, ci sono segnali tipici delle fasi di fine ciclo e speculazioni in settori come criptovalute, ‘Meme Stock’, SPAC e investimenti tematici (veicoli elettrici e idrogeno).

Quest’ultimo è un tema secolare di lungo termine, con buone prospettive future, grazie anche al supporto pubblico, ma gli investitori devono prestare attenzione a valutazioni e aspettative. Pensiamo che un approccio attivo sarà fondamentale d’ora in avanti. Più in generale, gli utili negli USA sono stati eccezionali, quindi la sovraperformance è giustificata, ma molte buone notizie sono ormai prezzate nelle aspettative. Dato il punto di partenza attuale delle valutazioni, è probabile che i rendimenti futuri saranno inferiori con dati comparativi più elevati. Gli investitori dovranno scavare un po’ più a fondo per trovare opportunità in grado di generare rendimenti e individuare società che possano crescere in modo duraturo. Settori sopra- e sottovalutati Alcuni segmenti del settore tech, compresi i titoli ‘stay at home’ e quelli tematici orientati alla transizione ‘green’ sono scambiati su valutazioni elevate. La prossima fase del rally potrebbe essere guidata dai titoli ciclici di alta qualità. La tendenza ciclica dei titoli ‘value’ dovrebbe trarre beneficio da una crescita economica positiva, così come dall’aumento dei tassi di interesse e da un’inflazione più elevata.

É possibile trovare valore anche in altri segmenti del mercato che beneficiano del tema della transizione verde. Per esempio le utility rappresentano un settore di crescita di lungo periodo, fondamentale per sostenere la transizione verso le energie rinnovabili, così come le case automobilistiche più tradizionali che si stanno muovendo sui veicoli elettrici. Temi secolari come l’e-commerce possono supportare segmenti come quello della carta, degli imballaggi, della logistica mentre nel settore tecnologico, favoriamo i semiconduttori, fondamentali per il passaggio alla digitalizzazione. Anche le società farmaceutiche hanno valutazioni attraenti e offrono un rendimento discreto. Potremmo vedere un potenziale sviluppo normativo e/o legislativo che potrebbe portare a un aumento dei volumi e dei flussi di cassa. Infine, i titoli finanziari hanno valutazioni attraenti e beneficiano non solo di un contesto reflazionistico con rendimenti più elevati e curve più ripide, ma anche le perdite sui prestiti si stanno rivelando essere più basse delle attese. La nostra allocazione A inizio anno abbiamo aggiunto un’esposizione ai titoli protetti dall’inflazione (TIPS), riducendola quando sono diventati più costosi. Un’inflazione modesta è generalmente positiva per i titoli azionari, continuiamo quindi a puntare sul tema della reflazione e della ripresa, favorendo ad esempio i titoli ‘value’, che beneficeranno dell’aumento dei tassi e dell’inflazione.

 

A cura di Ritu Vohora, Portfolio Specialist, Capital Markets, T. Rowe Price

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