Turbo Open End Certificate su Ferrari

Tra la platea di certificati a disposizione su questo sottostante è possibile aprire una posizione rialzista sul Turbo Open End.
Turbo Open End

Tra la platea di certificati a disposizione su questo sottostante è possibile aprire una posizione rialzista sul Turbo Open End.

Ferrari continua a macinare guadagni sostenuta anche dal report di Exane BNP Paribas: il giudizio sul titolo migliora da neutral a outperform e il target price sale dell’11% a 255 euro. Gli analisti puntano sulla nuova strategia basata su veicoli elettrici e sulla presentazione del primo SUV, il Purosangue.

Ricordiamo che la società delle auto di lusso ha chiuso il terzo trimestre con “una crescita a doppia cifra e si avvia verso un nuovo anno record”.

Mercoledì 13 aprile l’assemblea dei soci è chiamata ad approvare la proposta di distribuzione del dividendo, fissata a 1,362 euro per azione ordinaria (in crescita del 57% rispetto all’anno precedente). Lo stacco della cedola avverrà il 19 aprile con pagamento il 20 aprile.

Andamento del sottostante

L’analisi del grafico di Ferrari mette in evidenza lo sviluppo di una reazione degna di nota che ha portato a recuperare oltre metà di quanto perso dai massimi dello scorso autunno. Il superamento della barriera a 213 euro, massimo del 5 aprile coincidente con quello del 2 febbraio, potrebbe favorire un confronto con la trend line che scende da novembre, attualmente passante da 216/217 euro. Oltre questo limite attesi nuovi rialzi verso area 235. Nella direzione opposta, il perentorio ritorno sotto quota 200 porterebbe al test di area 193 e poi a 189,40 euro, gap up di metà ottobre. 

Strategie operative su Ferrari: Turbo Open End Certificate

Lo scenario individuato porta a valutare una strategia di matrice laterale/rialzista su Ferrari con obiettivo principale a 217 euro. (Isin DE000HV4FGR7), ultimo prezzo scambiato a 5,70 euro. La struttura ha uno stop loss intrinseco a 153,00323 euro, al cui raggiungimento il prodotto verrebbe azzerato.

Il certificato ha una leva di 3,62 volte.

Da sapere prima di investire

Rischio di credito sull’Emittente.  I certificati espongono l’investitore al rischio di credito sull’Emittente, compreso il rischio connesso all’utilizzo del “Bail-In” e degli altri strumenti di risoluzione previsti dalla Direttiva Europea in tema di risanamento e risoluzione degli enti creditizi.

Capitale iniziale non garantito. In caso di variazione negativa del sottostante superiore al livello della Barriera o nel caso di insolvenza dell’emittente, non è prevista la restituzione del capitale inizialmente investito.

Importo a scadenza. L’investitore è esposto al rischio di perdita (anche totale) del capitale investito nel caso in cui alla scadenza il Prezzo di Riferimento dell’azione sottostante risultasse inferiore a quello corrispondente alla Barriera.

Dividendi. Ai possessori dei certificati non sono riconosciuti gli eventuali dividendi distribuiti dall’azione sottostante e non hanno alcun diritto ulteriore derivante dal possesso dell’azione stessa (per esempio i diritti di voto).

Fiscalità. I redditi derivanti da certificati di investimento sono soggetti ad una tassazione pari al 26%. Questo valore viene calcolato sia sui profitti derivanti da vendita (o rimborso) del certificato ad un prezzo superiore rispetto a quello di acquisto sia sull’importo delle cedole eventualmente staccate dal prodotto finanziario durante la sua vita. E’ consentito compensare i redditi derivanti dai certificati con le minusvalenze rivenienti anche da altri titoli. 


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