Criptovalute, tre possibili scenari dopo il caso Celsius

Il mercato delle criptovalute ha subito un altro duro colpo dopo che Celsius – uno dei maggiori depositari del settore – ha annunciato che bloccherà i prelievi a causa delle condizioni estreme del mercato. Questa società gestiva oltre 11,7 miliardi di dollari dei vari utenti (dati aggiornati al 17 maggio 2022), ma ha anche investito in strategie DeFi molto rischiose.
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Il mercato delle criptovalute ha subito un altro duro colpo dopo che Celsius – uno dei maggiori depositari del settore – ha annunciato che bloccherà i prelievi a causa delle condizioni estreme del mercato. Questa società gestiva oltre 11,7 miliardi di dollari dei vari utenti (dati aggiornati al 17 maggio 2022), ma ha anche investito in strategie DeFi molto rischiose. Infatti, Celsius offre dei rendimenti molto ghiotti ai depositari e ai prestatori, in quanto alloca grosse somme di capitale su strategie come Terra’s Anchor o anche “stakehound” e “badgerdao”. Si stima che gli attacchi che hanno subito questi ultimi abbiano causato perdite per 100 milioni di dollari. Infine, se si vanno a vedere le azioni sulla blockchain delle ultime 48 ore, è possibile constatare che Celsius ha preso in prestito quote di stablecoin DAI, offrendo come garanzia una posizione in WBTC su MarketDAO; il tutto combinato con una forte esposizione a stETH di quasi 475 milioni su Lido Finance. Per ridurre il costo della liquidazione, la società ha acquistato altri BTC come collateral; inoltre, il mercato di stETH è entrato in un forte tumulto dopo che questa stablecoin ha perso l’ancoraggio a ETH, il che ha probabilmente spinto Celsius a chiudere la sua posizione anche se in perdita.

Questa breve introduzione non serve soltanto a fornire un quadro di quanto è accaduto con Celsius, ma anche a delineare tre scenari su come il mercato potrebbe riprendersi, fornendo anche degli insight sui due maggiori asset del settore, ovvero BTC e ETH, che fanno da sostegno a ciascuna tesi.

1) Best Case Scenario – La discesa è finita e il mercato inizia la fase di recupero A sostegno di questo caso vediamo un’inversione nell’andamento del NUPL (differenza tra profitti e perdite non realizzati) del Bitcoin (attualmente in territorio negativo a -0,01), il fatto che la sua rischiosità ha toccato i livelli del 2019 e il fatto che le riserve di BTC sono cresciute di 19mila unità da inizio anno, segno che i detentori preferiscono avere posizioni lunghe piuttosto che vendere. Sul lato di criptovalute come Ethereum, lo staking su Beacon Chain è cresciuto del 182%, mostrando che c’è fiducia sul futuro dell’asset, anche grazie al suo fiorente mercato degli NFT.

2) Neutral Case Scenario – Il fondo è vicino, ma non è stato ancora toccato Il NUPL a -0,01 suggerisce il crollo del mercato non è concluso, in quanto nel 2020 arrivò a -0,14 come punto più basso e nel caso odierno potrebbe scendere ulteriormente; inoltre, il rischio del BTC è più vicino ai livelli del 2020 che del 2019, mentre le transazioni su Ethereum sono ai minimi da maggio 2021.

3) Worst Case Scenario – Ulteriori contrazioni di mercato Potrebbe verificarsi qualora il NUPL scendesse molto al di sotto dei livelli del 2020, quando superò del 14% la soglia della capitolazione. Nel 2020, il Bitcoin arrivò a scambiare al 15% sotto il suo prezzo realizzato – parametro che si ottiene dividendo la capitalizzazione per le unità circolanti – mentre oggi è sotto del 3%. Una cosa simile sta succedendo a Ethereum, che sta scambiando al 32% sotto la soglia minima, ma nel 2020 scese addirittura del 48%.

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Eliézer Ndinga, Head of Research di 21Shares

Sebbene siano scesi rispettivamente del 67% e del 75% rispetto al loro massimo storico, le criptovalute Bitcoin ed Ethereum sono due asset che dureranno nel tempo grazie ai fondamentali solidi e ai casi d’uso sempre più numerosi. Inoltre, l’andamento dei NUPL indica siamo vicini al livello del 2020, ma potrebbe scendere ulteriormente in questo nuovo ciclo economico, dato che a ogni ribasso si sono toccati record negativi. Per questo, noi di 21Shares riteniamo che lo scenario più probabile sia quello che abbiamo definito “neutrale”, ovvero quello in cui il fondo non è stato ancora toccato, ma il rimbalzo non è così lontano.

Anche l’andamento del prezzo realizzato sostiene la nostra tesi: attualmente BTC scambia sotto questa soglia del 3%, ma nel 2019/2020 arrivò a -15% e addirittura a -30%. Per Ethereum il discorso è molto simile: attualmente scambia a -32%, ma nel ribasso precedente è arrivato al range -67%/-48% e dato che stiamo assistendo a un rialzo del rapporto prezzo effettivo/prezzo realizzato, BTC e ETH potrebbero cedere ulteriormente valore, ma senza raggiungere i livelli di scostamenti visti in precedenza. Questa nota di ottimismo è però smorzata dalla recente crisi di liquidità di Celsius di cui abbiamo discusso e che potrebbe portare a nuove contrazioni del mercato.

Concludiamo con uno sguardo ai fondamentali dei due asset, che, nonostante le turbolenze del mercato, sono sempre solidi e in crescita. Gli account attivi nell’ecosistema Bitcoin sono cresciuti del 26% in un anno e due nazioni l’hanno addirittura adottata come valuta legale. La piattaforma Ethereum è riuscita ad attrarre 4.000 nuovi sviluppatori dallo scorso gennaio, che hanno portato al lancio di numerosi nuovi smart contract e di 3.000 nuove app (dati aggiornati al 14 giugno 2022), con la finanza decentralizzata che si conferma essere una delle innovazioni chiave del panorama degli asset digitali.

A cura di Eliézer Ndinga, Head of Research di 21Shares

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