Si prevede un ulteriore rialzo dei tassi da parte della BCE
A nostro avviso, la BCE sta dimostrando di essere disposta ad adottare le politiche monetarie che si dovessero rivelare necessarie a prescindere dallo stress sui mercati finanziari.
A nostro avviso, la BCE sta dimostrando di essere disposta ad adottare le politiche monetarie che si dovessero rivelare necessarie a prescindere dallo stress sui mercati finanziari.
Il dollaro si è notevolmente rafforzato nelle ultime settimane, spingendo la coppia EUR/USD dal recente picco prossimo a 1,10 fino a circa 1,05 e ravvivando la volatilità delle valute. A nostro avviso, questo riflette in larga misura l’inattesa ripresa dei dati macro statunitensi, in particolare sul fronte dell’occupazione.
I titoli growth sono stati particolarmente vulnerabili a causa del deterioramento del mercato. Vi è da considerare poi il “vantaggio competitivo difensivo” che distingue le società di qualità, che è solitamente accompagnato da un potere di determinazione dei prezzi per combattere l’inflazione.
I dati sull’inflazione core nell’area euro mostrano pochi segnali di miglioramento. Continuano a essere sostanzialmente al di sopra dell’obiettivo del 2% della BCE e i dati sull’inflazione non sembrano ancora prendere la piega desiderata. In questo contesto, le imprese sono in grado di trasferire prezzi più alti, poiché la domanda è ancora abbastanza forte.
Gli ultimi dati sull’inflazione dei prezzi sono solidi e suggeriscono un nuovo aumento dei tassi da parte della BCE, e non solo durante la prossima riunione di marzo. Sebbene la mossa di 50 pb di questo mese sia pienamente prevista, ora ci aspettiamo un altro rialzo durante la riunione di maggio.
Il 1° febbraio, dopo aver annunciato un rialzo di 25 punti base del tasso sui federal funds, la Federal Reserve statunitense ha dichiarato di prevedere che degli “aumenti costanti” sarebbero necessari per portare la politica monetaria nell’intervallo restrittivo necessario per indirizzare l’inflazione statunitense verso un percorso che la riporti, nel tempo, all’obiettivo di lungo periodo del 2%.
Nella riunione di febbraio l’aumento dei tassi della BCE è stato di altri 50 punti base (pb), raggiungendo il 2,5%, portando così il tasso di riferimento in territorio restrittivo. La Banca Centrale Europea ha chiarito che continuerà a prevedere un aumento significativo dei tassi di interesse, con l’obiettivo di garantire il tempestivo ritorno dell’inflazione al suo obiettivo di medio termine, pari al 2%.
Sebbene vi siano segnali che indicano che ci stiamo avvicinando al picco dei tassi, soprattutto negli Stati Uniti, la Banca Centrale Europea (BCE) continua a seguire una traiettoria diversa.
Il 2022 sarà ricordato come un anno difficile per i mercati finanziari. La maggior parte delle asset class ha chiuso in perdita e i titoli growth hanno sofferto in modo particolare. Le società a crescita elevata hanno raggiunto valutazioni estreme a fine 2021, sostenute da un contesto di bassa crescita e dalla convinzione che i tassi d’interesse dei mercati sviluppati sarebbero rimasti bassi “per sempre”
I rendimenti obbligazionari sono tornati, ma con una differenza. Se l’aumento dei tassi è un tema che i mercati hanno già visto, questa volta il ritmo differente potrebbe cambiare completamente il risultato. La selettività sarà cruciale.
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