Si prevede un ulteriore rialzo dei tassi da parte della BCE
A nostro avviso, la BCE sta dimostrando di essere disposta ad adottare le politiche monetarie che si dovessero rivelare necessarie a prescindere dallo stress sui mercati finanziari.
A nostro avviso, la BCE sta dimostrando di essere disposta ad adottare le politiche monetarie che si dovessero rivelare necessarie a prescindere dallo stress sui mercati finanziari.
I dati sull’inflazione core nell’area euro mostrano pochi segnali di miglioramento. Continuano a essere sostanzialmente al di sopra dell’obiettivo del 2% della BCE e i dati sull’inflazione non sembrano ancora prendere la piega desiderata. In questo contesto, le imprese sono in grado di trasferire prezzi più alti, poiché la domanda è ancora abbastanza forte.
Riteniamo che il tasso di cambio euro/usd salirà gradualmente fino a livelli di almeno 1,10, ma un movimento verso livelli di circa 1,15 rappresenta un rischio al rialzo.
Gli ultimi dati sull’inflazione dei prezzi sono solidi e suggeriscono un nuovo aumento dei tassi da parte della BCE, e non solo durante la prossima riunione di marzo. Sebbene la mossa di 50 pb di questo mese sia pienamente prevista, ora ci aspettiamo un altro rialzo durante la riunione di maggio.
Nella riunione di febbraio l’aumento dei tassi della BCE è stato di altri 50 punti base (pb), raggiungendo il 2,5%, portando così il tasso di riferimento in territorio restrittivo. La Banca Centrale Europea ha chiarito che continuerà a prevedere un aumento significativo dei tassi di interesse, con l’obiettivo di garantire il tempestivo ritorno dell’inflazione al suo obiettivo di medio termine, pari al 2%.
Sebbene vi siano segnali che indicano che ci stiamo avvicinando al picco dei tassi, soprattutto negli Stati Uniti, la Banca Centrale Europea (BCE) continua a seguire una traiettoria diversa.
L’ultima riunione del Consiglio direttivo della BCE ha rappresentato una svolta decisamente da falco, con la presidente Lagarde che ha segnalato che ulteriori rialzi dei tassi di interesse sono in arrivo.
Dopo due rialzi consecutivi da 75 punti base, i mercati prevedono ora un aumento più contenuto, da 50 punti base, alla prossima riunione di giovedì 15, dopo che gli ultimi dati hanno mostrato che l’inflazione dell’Eurozona ha rallentato più del previsto a novembre.
Le pressioni inflazionistiche rimangono elevate e riteniamo possibile un rialzo dei tassi da parte della BCE.
L’Eurozona vivrà una profonda recessione quest’inverno, che continuerà nel 2023. Al momento, i dati retrospettivi, come la crescita del PIL reale e la produzione industriale, continuano a resistere nonostante il forte shock energetico subito dalla regione all’inizio dell’anno.
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