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START, i FAANG dei mercati emergenti

I titoli START nei mercati emergenti diventeranno l’equivalente dei FAANG negli Stati Uniti e condizioneranno l’andamento dell’intera asset class

Nonostante i mercati emergenti abbiano riportato performance poco brillanti nel 2018 e 2019, e anche nel 2020 restano indietro rispetto all’S&P 500, un gruppo di titoli non ha partecipato alla flessione generalizzata degli ultimi anni, delineando una tendenza opposta al resto del mercato e continuando a crescere. Persino le tensioni tra Cina e Stati Uniti non hanno gravato su questo gruppo di aziende. Le identifichiamo, facendo riferimento alle loro iniziali, come START (Samsung Electronics, Tencent Holdings, Alibaba Group, Reliance Industries e Taiwan Semiconductor). A nostro giudizio, i titoli START nei mercati emergenti diventeranno l’equivalente dei FAANG negli Stati Uniti (Facebook, Amazon, Apple, Netflix e Alphabet, ovvero Google), e condizioneranno l’andamento dell’intera asset class. Abbiamo identificato queste società in base alla loro posizione dominante e di leadership sul mercato, al potenziale di crescita futura sostenibile, alle capacità di esecuzione e alla loro value proposition.

Grazie allo sviluppo tecnologico Samsung Electronics rafforzerà la sua posizione di leader di mercato e otterrà margini robusti nel settore delle memorie. Il miglioramento del rendimento per gli azionisti è un altro fattore che conferma la nostra valutazione. La posizione di leadership di Samsung Electronics nei dispositivi 5G potrebbe iniziare a generare un utile significativo, sottraendo quote di mercato a Huawei. La società si trova oggi in condizioni assai migliori rispetto a quanto molti si sarebbero aspettati qualche mese fa e ha evidenziato una capacità di resistenza ed esecuzione migliore, con una strategia di lungo periodo che si sta rivelando sempre più preziosa ai fini della crescita e del rendimento nel campo dei semiconduttori. La valutazione scontata rispetto ai concorrenti non è a nostro parere giustificata, considerato il potenziale di crescita strutturale nel campo dei dati e della loro elaborazione, del 5G, l’ampliamento del mercato disponibile, la capacità di esecuzione di primo livello nel settore, i 100 miliardi di dollari di liquidità disponibile e free cash flow e ROE elevati. Continuano a preoccupare il sistema di governance e le operazioni con le controllate, sebbene la nomina di un amministratore indipendente abbia dato il segnale che la società intende migliorare sul questo fronte e rinnovare la sua immagine dopo il momento di incertezza a seguito delle accuse di corruzione mosse nei confronti dell’ex vicepresidente Lee Jae-yong.

Tencent Holdings ha una posizione dominante nei consumi online in Cina in termini di ricavi, dimensioni e volume di traffico. La maggior parte dei servizi dell’azienda si posiziona ai primi tre posti come bacino di utenza. Le vendite di servizi supplementari a valore aggiunto probabilmente continueranno a salire grazie a un robusto ecosistema mobile, in particolare attraverso Weixin (il maggior servizio di comunicazione e social network in Cina). I ricavi della società sono diversificati, il 16% deriva dalla pubblicità online, il 23% dai social network, il 26% dal fintech e dai servizi alle imprese e il 34% dai giochi online. La liquidità dell’azienda di circa 40 miliardi di dollari e un free cash flow potenziale di 20 miliardi di dollari per quest’anno offrono un valido sostegno. I fondamentali solidi e le prospettive di crescita robuste hanno consentito all’azienda di incrementare il debito senza sacrificare la solidità della situazione patrimoniale. Secondo il consensus di Bloomberg, Tencent è in grado di registrare nel 2020 una crescita dei ricavi del 28% e una crescita dell’utile ante-imposte del 27%. Alcuni dei possibili catalizzatori della sua performance positiva in futuro sono l’espansione della divisione giochi di Tencent sui mercati internazionali, la monetizzazione delle pubblicità sui social, il potenziamento delle offerte fintech e gli sviluppi strategici per sfruttare il canale internet industriale e al consumo.

Grazie alla sua posizione di leadership nell’e-commerce in Cina, crediamo che Alibaba offra una value proposition interessante per i rivenditori che possono usufruire di un ecosistema che integra commercio/logistica, tecnologia per il marketing, cloud computing, pagamenti e intrattenimento. Riteniamo che l’azienda continuerà a beneficiare della crescente tendenza ad adottare i servizi di vendita di alimentari online da parte di utenti e rivenditori, oltre ai servizi cloud e alle applicazioni di remote working. Probabilmente beneficerà anche dello sviluppo di nuove sinergie tra gli oltre 900 milioni di utenti dell’economia digitale e di un ampio spettro di prodotti e servizi. Rappresenta infatti circa un terzo dei pagamenti nell’ambito del settore retail in Cina ed è sempre più presente nelle aree meno sviluppate. Ha una partecipazione del 33% in Ant Group che intende quotarsi alle Borse di Hong Kong e Shanghai a una valutazione di almeno 225 miliardi di dollari. Grazie alla sua posizione di leadership ed esperienza continuerà a produrre innovazione, prevediamo che le attività non ancora sfruttate per la monetizzazione inizieranno a contribuire in misura significativa alla crescita dei ricavi nei prossimi anni. Si prevede una crescita dei ricavi intorno ai 100 miliardi di dollari nell’esercizio 2021 e un rapido aumento del free cash flow (a fine giugno la liquidità era di 54 miliardi di dollari), per cui la situazione patrimoniale di Alibaba non è mai stata così robusta. Pochi emittenti nel settore tecnologico, compresi i FAANG, hanno un livello di liquidità e di investimenti a breve termine comparabile.

Reliance Industries è attiva nel mercato indiano dell’e-commerce e retail da 700 miliardi di dollari, nei prodotti chimici per oltre 300 miliardi di dollari e nelle fonti di energia rinnovabili per oltre 50 miliardi di dollari, con il passaggio della domanda dal petrolio ai carburanti alternativi. Il debito netto nel prossimo ciclo di investimenti sarà assai più misurato rispetto al ciclo precedente grazie alla formula della partnership/joint venture. La diversificazione col passaggio dalla raffinazione pura ad altre forme di energia sostenibili, l’integrazione delle risorse petrolchimiche, il reindirizzamento dei flussi di cassa delle telecomunicazioni verso altre risorse digitali e soluzioni 5G, l’espansione delle vendite al dettaglio sia offline che online contribuiranno alla rivalutazione dell’azienda, come è accaduto anche per altre società globali. La visione e l’intraprendenza della società secondo noi sono sottovalutate e sottostimate.

Taiwan Semiconductor è il principale produttore di semiconduttori a contratto al mondo, con una quota di mercato del 50% circa. Complessivamente, produce più di 10.760 prodotti avvalendosi di oltre 270 tecnologie per circa 500 clienti. La crescita del contenuto di semiconduttori nel mobile, l’ascesa dell’intelligenza artificiale e la proliferazione dell’Internet of Things (IoT) dovrebbero far aumentare in modo sostenibile la potenza informatica su scala globale. Un maggior contributo alle vendite da parte dei chip a 5 nanometri con la produzione di massa e il piano per avviare la produzione sperimentale dei chip a 3 nanometri nel 2021 rappresenteranno un vantaggio tecnologico nei confronti della concorrenza che consentirà all’azienda di conservare la propria quota di mercato dominante nei prossimi tre anni. Le immobilizzazioni e le spese di ricerca e sviluppo dell’azienda sono tra le più alte rispetto al resto del settore, e questo le consente di conservare una posizione di leadership in termini di tecnologia, quota di mercato e redditività. L’azienda domina il mercato dei nodi di processo avanzati (quota del 75% nel 1° trimestre) e manterrà probabilmente tale posizione grazie all’espansione della capacità e alla leadership nelle tecnologie di produzione di circuiti avanzati. Le spese della società nell’espansione della capacità dei nodi avanzati nel 2020 probabilmente saranno superiori ai 10 miliardi di dollari, forse oltre il doppio rispetto all’azienda al secondo posto. La capacità della società nella litografia basata sugli ultravioletti estremi (EUV) è oltre il triplo rispetto al resto del settore, dopo una spesa di oltre 3,3 miliardi di dollari per l’acquisto di 18 nuovi macchinari nel 2019. La società continua a utilizzare solidi sistemi di gestione dell’acqua, con un piano di protezione dell’acqua che comprende misure di riutilizzo e riciclaggio per risolvere possibili rischi operativi derivanti dalla carenza di acqua. Offre piani di remunerazione competitivi e piani di sviluppo professionale completi, pertanto il turnover dei dipendenti su base annua è basso rispetto alla media del settore. Prevediamo che l’azienda svilupperà in modo proattivo i semiconduttori con applicazioni in tecnologia pulita, come smart grid e fonti di energia rinnovabili.

Commento a cura di Tim Love, Investment Director, strategie azionarie dei paesi emergenti di GAM Investments

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